Si capisce che la situazione sia scappata un po’ di mano quando un ingegnere di Google si mette a scrivere a chiunque che il generatore di chatbot di Google è diventato senziente e ha lo spessore psicologico di un bambino di sette o otto anni.
In questo periodo ho spesso a che fare con bambini di quell’età e garantisco che rispetto a un chatbot hanno decisamente qualcosa in più. Ma basta anche meno; già prima dei cinque anni – se si pone attenzione all’esprimersi di un bambino – se ne vedono delle belle.
L’ingegnere, invece che ricevere il premio Nobel, la medaglia Fields e una pagina in tutte le enciclopedie degne di questo nome, è stato sospeso. Qualcosa vorrà dire. Per me vuol dire che si è perso come umano e ha perso LaMda come chatbot.
Il machine learning è una disciplina affascinante che produce risultati straordinari. In compenso, se può bastare dargli in pasto terabyte di dati per fargli generare conversazione, non significa che l’ingranaggio di machine learning capisca che cosa sta dicendo.
Lo sviluppo di coscienze artificiali è del tutto fantascienza ed è destinato a restarlo a lungo, salvo rivoluzioni imprevedibili. Devo giustappunto proseguire la recensione di un fantalibro imperniato proprio su questo concetto.