È con genuina meraviglia che si può leggere su AppleInsider Piani trapelati mostrano che Intel cercherà di essere più efficiente di M1 entro fine 2023.
Per prima cosa, è meraviglioso come i piani futuri di Intel sino così poco gelosamente custoditi e trapelino fuori dall’azienda neanche ci fosse un esercito di ventole a spingerli.
Poi, il concetto: Intel intende battere in efficienza il processore Apple del 2021 per fine 2023 (o inizio 2024, precisa l’articolo e si sa come vanno a finire certe tempistiche). Come dire via, abbiamo solo due anni di ritardo, che vuoi che siano?
Questo presumendo, naturalmente, che Apple in questi due anni resti ferma. Oppure che si muova, ma più lentamente di Intel. L’annuncio mascherato da fuga di notizie potrebbe anche significare siamo due anni in ritardo e andrà sempre peggio oppure chissà per quanto tempo ancora resteremo due anni indietro. Sono prospettive affascinanti.
Tutto questo, inoltre, è sulla carta. Il commento migliore è quello di John Gruber:
La concorrenza è una cosa buona e, ora che Apple ha alzato l’asticella per l’efficienza a livello di prestazioni per watt sui desktop, è naturale che ogni produttore di chip cerchi di rimontare. Sarebbe scioccante che Intel non avesse un piano per rimontare.
È che Intel aveva piani per passare alla produzione di chip con tecnologia a dieci nanometri, e anche a sette nanometri, che non hanno funzionato. Pianificare è facile; eseguire è difficile.
Buon inseguimento, Intel. La mia scrivania in questo momento è più veloce.