In poche righe Jason Snell mostra su Six Colors il collegamento tra Terminale, AppleScript e Comandi rapidi.
Roba che su Windows te la sogni. Non perché manchi; i pezzi, volendo, si trovano. Perché l’integrazione è zero.
Su Mac, invece, non c’è soluzione di continuità tra un Comando rapido ad altissimo livello e un comando di Terminale a bassissimo livello, passando se necessario dal terreno di mezzo rappresentato da AppleScript.
Vale a dire che Apple non si è limitata a comprare Workflow, la app che ha inventato i Comandi rapidi, ma ha anche provveduto a radicarla nel sistema operativo.
I tre ambienti parlano. Si parlano. Si toccano. Si collegano.
Del futuro non sappiamo; del presente, a proposito di script e automazione su Mac, da molto tempo non si vedeva un panorama così prospero e promettente. Se accanto al lavoro di Snell si mette quello di John Voorhees per MacStories – per esempio il sistema per convertire in massa i Comandi rapidi dentro Monterey – si capisce, che come comunità, saremmo sciocchi a non applicarci sull’enorme vantaggio competitivo che ci viene messo in mano gratis.
Familiarizziamo con i Comandi rapidi, che tra l’altro continuano ad affinarsi, allargare il campo di utilizzo, migliorare l’interfaccia.
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