Sono cambiate tante cose. L’azienda usa i Pc; si lavora in ufficio otto ore al giorno; devi usare il computer che ha deciso l’azienda. Tutti dogmi che si sono rivelati miti, grazie a aperture liberali come il Bring Your Own Device oppure a mazzate pandemiche che hanno smontato la presenza in ufficio obbligatoria e hanno sbriciolato i pezzi.
Dimostrazione pratica, lo spazio di lavoro domestico di Viktoria Leontieva, design systems topologist per Microsoft.
Leontieva lavora interamente da casa, su piattaforma interamente Apple; e la sua scrivania fa impressione per quanto è piccola e nel contempo funzionale.
Quando in azienda si usano frasi fatte a proposito dell’ambiente di lavoro, dell’opportunità di stare in ufficio, dell’uniformizzazione di hardware e software, ecco, mostri queste foto e tutto va in briciole.
Sto anche sperimentando di persona in queste ore quanto sia difficile fare passare questi concetti e fare aprire gli occhi a persone autoincaricatesi della difesa di un proprio orticello recintato dalla resistenza al cambiamento e seminato a pigrizia, paura, miopia.
Si può sempre vietare qualcosa nel tentativo di fermare il cambiamento dei tempi e delle convenienze. È tempo buttato, sono soldi sprecati.
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