Gli analisti si aspettano che Apple nel 2020 abbia fatturato nell’intorno dei 333 miliardi di dollari (che per qualcuno sono troppo pochi).
Sono numeri vertiginosi. Quando Steve Jobs ritornò come interim Ceo in Apple un quarto di secolo fa, mise a punto un piano che avrebbe consentito la sopravvivenza dell’azienda a patto che fatturasse sei miliardi di dollari l’anno, l’1,8 percento della cifra di oggi.
Ora Horace Dediu di Asymco prevede in un tweet che il valore delle transazioni dell’ecosistema Apple raggiungerà il trilione (all’americana, mille miliardi) entro il 2024.
The Apple Ecosystem will reach $1 Trillion in yearly transactional value by 2024(*).
— Horace Dediu (@asymco) February 22, 2021
$160 billion of that will be transacted through the App Store, of which $112 billion will be paid to developers by Apple. $840b will be direct revenues for developers.
(*) GDP of Netherlands
È cosa ben diversa dal fatturato, ma fa ugualmente impressione. È circa dire che il prodotto interno lordo della nazione-Apple pareggerà quello olandese.
Scrivendola Dediu, prendo la cosa sul serio; fosse chiunque altro la definirei una sparata.
Citare l’Olanda è interessante perché è una nazione che ha costruito la propria ricchezza sui commerci e su collegamenti con ogni luogo nel mondo. Una specie di startup del Rinascimento basata sull’Internet delle navi.
È ancora molto presto per parlarne seriamente, ma le organizzazioni come Apple sono la prima avvisaglia di quello che sostituirà gli stati-nazione nei decenni a venire. Chiaramente la solidità economica è uno dei primi parametri da considerare. Un altro è una influenza a livello planetario.
Come Apple sceglierà di esercitare la propria influenza, e che tipo di relazione gli stati-nazione decideranno di stabilire o meno con Apple, sono due macrotemi che è già tempo di iniziare a sviscerare.
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