La stagione del baseball americana si è giocata in stadi vuoti, per le ragioni che sappiamo. Tuttavia, per i team in campo e per il pubblico a casa, gli stadi sono stati sonorizzati con rumori di folla.
Viene fuori, grazie a un articolo di Sports Illustrated, che l’orchestrazione dei rumori viene eseguita da un iPad in dotazione a ciascuna squadra.
Sembra una sciocchezza, prima di leggere. Invece si scopre che i rumori in gioco sono più di mille, sono sovrapponibili (per un numero di combinazioni possibili altissimo) e ci sono tante sfumature da considerare. Qualche squadra ha applicato personalizzazioni e il tutto è impossibile da attuare senza una supervisione umane, proprio per via delle sfumature.
Gli stadi cercano di imitare i rumori di un pubblico vero, che è una cosa un po’ differente dall’imitazione di un pubblico ideale.
Da notare che il baseball è un mondo piuttosto conservatore, dove solo di recente hanno iniziato a compilare i calendari con il computer, adottare referti elettronici, decidere le tattiche di gioco e anche barare (con watch).
Ma appena serve innovazione, corrono e più velocemente che per arrivare in prima base.