iPhone costa troppo, è esagerato, è un lusso inutile replicabile alla metà del costo.
iPhone 11 è il computer da tasca più venduto nel primo semestre del 2020.
Secondo, terzo e quarto in classifica, messi insieme, neanche lo sfiorano. Per superarlo bisogna aggiungere anche il quinto, che peraltro è iPhone SE.
I dati del 2019 erano lusinghieri ma molto meno. Questa è superiorità schiacciante.
Oppure.
L’insostenibile Apple Tax del trenta percento, gli sviluppatori infuriati, il margine eccessivo.
Tutto discutibile, eh. Intanto App Store ha creato in America trecentomila posti di lavoro da aprile 2019.
Potevano essere di più se Apple si prendesse il dieci percento che il trenta? Possibile, se ci fosse una controprova. Quale altro store ha fatto meglio, su un lato o sull’altro? Personalmente, dopo la pandemia, sono stupito che ci sia un saldo positivo, prima ancora di vedere se è grande o piccolo.
C’è troppa gente che non vuole credere alla realtà delle cose e, per conciliare la realtà in questione con le proprie convinzioni, si fabbrica storie ad hoc.
Dissonanze cognitive. La prima fu quella della volpe, che vedeva l’uva troppo in alto e la dichiarò acerba.