Il dibattito pro e contro le app in abbonamento su App Store per me si riduce a una rilevazione molto facile: pago qualsiasi cifra ragionevole per programmi che mi risolvono la giornata, di lavoro, ludica, didattica e via dicendo.
Se questo criterio è soddisfatto, la questione è chiusa. Su Mac compro regolarmente ogni e qualsiasi aggiornamento principale di BBEdit. Se prendo la cifra pagata e la divido per il numero di mesi trascorsi dalla versione precedente, ottengo un canone di abbonamento ideale che ho semplicemente pagato in soluzione unica, come mi capitava di fare con Sky o Media Temple.
Su iPad ci sono ottimi editor di testo, dalla qualità molto migliorata negli anni. Nulla però si avvicina alla qualità e alla versatilità di BBEdit. E allora pago più che volentieri un prezzo equo, ma l’abbonamento no.
Il software che non è un compagno di vita, lo voglio comprare. È una modalità di partnership più adeguata.