Diversi scrittori hanno iniziato la carriera come cronisti di nera oppure nella cucina redazionale, a preparare non le pause pranzo ma le notizie ordinarie, quelle che chiunque potrebbe scrivere.
Il mio aneddoto preferito, per quanto non certificato, è quello su Achille Campanile, tra i maggiori umoristi del XX secolo. Una vedova visita ogni giorno la tomba del marito fino a quando, proprio lì, la coglie un malore fatale.
Campanile titola la notizia Tanto va la gatta al lardo.
Nasce uno scandalo che arriva fino alla scrivania del direttore del quotidiano, il quale pensa o è un pazzo, o è un genio e – preferita la seconda ipotesi – lo mette a lavorare alla terza pagina, per tradizione quella dai contenuti più nobili e culturalmente elevati.
Questo tipo di esperienza oggi sarebbe impossibile. Un novello Campanile dovrebbe scrivere un titolo ottimizzato per i motori di ricerca, cioè omologato alla massa.
Le notizie hanno perso qualunque valore e non stupisce un’altra notizia, relativa al prossimo passo: MSN sostituisce i curatori delle news con l’intelligenza artificiale.
Il sito è avvantaggiato dal fatto che da anni non produce news proprie e paga siti partner per ripubblicare le loro. Nondimeno, le persone interessate dalla decisione sono una cinquantina ed è assolutamente una prima volta per un ambito editoriale di queste dimensioni.
Preferisco la controtendenza di Apple, che ha scelto per Apple News un curatore umano e di rango, anche a scapito del ritorno economico.
Spero di potermi ancora permettere il lusso di leggere un titolo sorprendente, un paragrafo fulminante, un paradosso prepotente, qualcosa che solletichi la mente.
La mia intelligenza è sempre stata quello che è, comunque mai bassa come una artificiale.