Un grande come Adam Engst può prendere un tema abusato come l’abitudine sbagliata di forzare la chiusura delle app su iOS e farne un pezzo istruttivo eccellente da leggere.
C’è la spiegazione a tutto, logica, esaustiva, compresa la nozione che terminare le app compulsivamente aumenta il consumo della batteria. Viene citato un esempio di autonomia addirittura quadruplicata in un iPad e mi pare un po’ esageratamente aneddotico; non lo prenderei come il dato tipico. C’è però effettivamente da guadagnare in autonomia a lasciare vivere le app, o almeno a terminarle con giudizio.
Sono certo che qualcuno interpreterà il tutto come l’ennesimo attentato alla propria libertà di fare quello che vuole sul suo iPhone, visto che lo ha pagato. Non resteremo mai senza confusi sulla differenza tra uso legittimo e uso appropriato. E mai nessuno che si lanci in autostrada a centotrenta orari in prima, perché l’auto è sua e può farci quello che vuole.