Rss è una delle mie necessità quotidiane; eppure i lettori di feed Rss non lo sono.
Meglio, non lo sono più. Se prima consideravo le alternative a disposizione, ora non trovo motivi validi per pensare a passare a un altro lettore.
Prima consideravo un valore la sincronizzazione tra apparecchi, gli stessi feed su Mac, iPad, iPhone (e, prima delle figlie, anche su più iPad). Adesso non mi interessa; passo da un apparecchio all’altro con frequenza e certo non perdo una pagina che mi interessi davvero, anche se il suo feed non è ubiquo.
C’è di più: la grandissima parte delle notizie è fortemente ridondata e, per riceverla tra i miei feed, è sufficiente che almeno uno di essi la pubblichi. La probabilità è vicinissima al cento percento.
Il colpo di grazia al disinteresse per i lettori è un altro ancora: se apro una pagina web su iOS, basta un attimo per aprirla su Mac e viceversa. Il valore aggiunto di avere la sincronizzazione completa è bassissimo, visto che mi basta avere quella pagina aperta su un solo apparecchio per riceverla ovunque.
Succedono ancora cose, nel panorama dei lettori Rss. La più rilevante di recente è il ritorno di NetNewsWire.
Il programma ha una storia affascinante e il suo sviluppo attuale è promettente. Brent Simmons è uno bravo e racconta cose semplici che colpiscono, come questa:
Può sembrare paradossale, ma è vero: proprio in quanto NetNewsWire è gratis e open source, dobbiamo avere obiettivi di qualità superiori a quelle delle app commerciali.
Date queste premesse, NetNewsWire ha tutto per piacermi. Eppure la mia motivazione a provarlo è zero e non c’entrano assuefazioni, invecchiamenti o pregiudizi; scarico e provo, o almeno lancio, un sacco di roba. Ma non lettori Rss.
Ho torto? Ascolto volentieri e continuo a seguire Brett Simmons. Il suo feed, naturalmente.