Jean-Louis Gassée svolge normalmente un buon lavoro con MondayNote, con un’eccezione: dopo avere scoperto tardivamente che iPadOS prossimo supporta anche il mouse, ha messo insieme un pezzo invero confuso dove mescola la possibile transizione di Mac ai processori Arm con quella di iPadOS verso la differenziazione da iOS di iPhone, a favore di una maggiore versatilità produttiva.
Che una possibile transizione di Mac ad Arm debba essere graduale e forse anche parziale, bastava chiunque con un minimo di nozione del contesto. Che iPad sia avviato a proporsi come computer a tutto tondo lo si vede già ora (da inizio giugno sono fuori casa e uso unicamente iPad Pro; zero problemi), anche senza iPadOS 13.
Ma il mouse, lo ha sconvolto. Ha ritrovato evidentemente il computer della sua giovinezza e pensato che a dare valore al ricordo fosse il primo più che la seconda.
Sbagliato. Non so che supporto verrà dato al mouse in iPadOS definitivo, eppure invito a considerarlo per quello che è: una sfumatura di utilizzo in più, utile in casi di accessibilità problematica o per situazioni peculiari che necessitano di un tipo di input non convenzionale.
Pensare al mouse su iPad per via di avere passato una vita a usare mouse? Non ci penso proprio. anche perché, se sullo schermo di iPad vedo una cosa che mi interessa, la tocco. Come si possa fare meglio in tempo e in precisione con un mouse, sono curioso di sentirlo.
Un conto sono modalità eccezionali di input, nel senso dell’eccezione alla regola. Un altro conto è la trappola della nostalgia.