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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

1 mag 2019

Abbia gambe

Apple ha avuto una trimestrale in linea con le (sue) previsioni, in leggero calo sullo stesso periodo dello scorso anno. La vendita degli iPhone è diminuita, quella degli iPad è cresciuta e parliamo dell’hardware che ha registrato le variazioni maggiori (Mac è in calo leggero, da fluttuazione). I servizi sono cresciuti di molto invece e non hanno mai contato così tanto.

Che cosa vuol dire in una manciata di righe?

  • Apple non è più quella di una volta, quando vendeva solo Mac e sarebbe stata a rischio se non ne avesse venduti. Oggi vende meno iPhone ma vende più iPad e compensa. Quello che era un business su una gamba sola, ora ne ha quattro o cinque.
  • Apple non è più neanche quella della volta dopo, quando sembrava che vendesse solo iPhone e sarebbe stata a rischio se non ne avesse venduti. Certamente quel segmento dell’attività è il più consistente e redditizio, ma c’è anche molto altro.

Ancora qualche giro e saremo a parlare del successo di Apple Watch, che all’arrivo pareva un giochetto per impallinati.

Sia Apple Watch che Mac raggiungono ancora un grande pubblico di first-timer che si avvicinano ad Apple, appunto, per la prima volta.

Apple Pay è sulla via di portare a casa dieci miliardi di dollari l’anno. Pazzesco.

La base installata attiva di Apple è a 1,4 miliardo di macchine. Teniamo presente che la metrica di Apple nel valutare l’andamento dell’attività è molto probabilmente non un dato come il fatturato o i profitti globali, ma quanto frutta ogni apparecchio in attività. Il numero degli apparecchi in attività è record assoluto.

Attendo con ansia il primo che arriverà a dire ecco, pensano solo ai servizi e trascurano iPhone.

La migliore copertura dei risultati è su MacStories, dove hanno meritoriamente raccolto anche una selezione di tweet che è questi più significativa e interessante dell’articolo. Proprio bravi.

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