Sono a scrivere in parte con Editorial, non aggiornato da tempo, solo che ha lo scripting Python incorporato e questo lo rende eternamente giovane o quasi; se non fa una cosa che ti serve, puoi provarci tu.
Davo un’occhiata a Drafts del quale non mi convince la formula ad abbonamento per fare le cose veramente serie. Le cose serie però sono notevoli e comprendono lo sviluppo delle azioni per automatizzare comportamenti del programma.
Ho già raccontato di Swift Playgrounds e di come ispiri a scoprire Swift, veramente, giocando. Mi sta venendo la curiosità di scoprire quanto si possa andare avanti prima di dover per forza anteporre la logica di programmazione all’ozio giocoso e lo dice uno che si è messo in gioco imparando (i fondamenti di) Swift per scriverci un manualetto.
I Comandi rapidi di iOS, appena entri nell’idea, suscitano quasi automaticamente la voglia di creare nuove cose, anche minime, ma autonome.
Per via del nuovo iPad Pro ho dovuto aggiornare Dicenomicon e la nuova versione incoraggia vieppiù la personalizzazione e la piccola programmazione di sequenze di dadi (sì, è un programma per lanciare dadi).
Dovunque mi giri, su Mac e specialmente su iOS, tutto quello che tocco sussurra scriptami. È un canto delle sirene cui, diversamente da Ulisse, viene da concedersi anche a scapito di cose più urgenti.
È la voce dell’intraprendenza. L’aggeggio che amplifica la nostra intelligenza dagli anni settanta è lì a suggerirci di cambiare passo, girare pagina, aprire una nuova fase, per dirla in stile da politicante. A differenza del politicante, consiglio vivamente di ascoltare l’aggeggio con attenzione.