Scrivevo nel lontano ottobre 2013 del primo computer da tasca al mondo con processore a sessantaquattro bit, iPhone 5S. Per capirci, ero fiero del mio iPad di terza generazione, il primo con schermo Retina, quello che oggi trovo lentissimo a confronto di iPad Pro. È passato davvero tanto tempo, anche ingegneristicamente.
iOS ha supportato le app a trentadue bit per qualche anno, ma dal 2017 non sono più ammesse.
Ed ecco che Google annuncia la transizione di Android ai sessantaquattro bit. Comincia il prossimo agosto, tra soli sette mesi. E va avanti, con eccezioni e interrogativi vari, fino al 2021.
Alla prossima occorrenza della domanda che cosa fa iOS che Android non faccia a costo minore, c’è una risposta aggiuntiva: avere quattro anni di vantaggio evolutivo sulla concorrenza.