Con buona pace dei darwinisti fuori epoca, il valore di una piattaforma continua a essere quello che semplifica più di quello che consente.
A dimostrazione il post di Zoë Smith, una cosa talmente corta e sintetica che spiace citarla; ne dai via metà. Eppure è un diamante perfetto.
[Mio marito Fabio] è appena passato a Mac da Windows. È stato deliziato da così tante possibilità che io do per scontate.
L’elenco lo lascio al curioso. La parte importante è il commento. Il grassetto è mio.
Non uso Windows da dieci anni […] Forse tutte queste funzioni sono presenti. Ma non sono state scoperte da Fabio, persona intelligente che usa un computer per svolgere un lavoro che non è una versione più articolata di “usare un computer”.
La conclusione la voglio incidere sulla cornice del monitor, per averla sempre davanti:
Nessun inciampo, nessun ritardo di prodotto, nessun mercato sottoperformante, nessuna barra spazio difettosa prodotta dalla enorme Apple di oggi mi ha portato a credere che l’azienda abbia perso di vista i suoi principî di design.
Qualcuno penserà che Smith sia una svitata qualsiasi, un po’ fanatica di Apple. Vada a visitare il suo blog e il design del suo blog soprattutto, prima ancora di guardare la sezione curriculum.