Pochi giorni di polemiche, per lo più sterili, e arriva l’aggiornamento firmware che sistema la regolazione delle temperature sui nuovi MacBook Pro. Alcuni avevano constatato che le macchine limitavano la potenza del processore a un livello che portava le prestazioni sui livelli del modello precedente.
Il problema, ha spiegato Apple, è nella dimenticanza di una firma digitale. I dettagli non sono stati forniti e le ipotesi più plausibili ruotano attorno all’idea che il chip ausiliario T2, esclusivo di Apple e presente sulle nuove macchine, controlli l’interno del computer attraverso collegamenti cifrati e in assenza di un certificato sbagli oppure ometta operazioni vitali per avere il miglior compromesso tre potenza e temperatura. Apple si è pure scusata:
Con ogni cliente che abbia rilevato sul proprio nuovo sistema prestazioni inferiori a quella ottimale.
Dicevamo, arriva un aggiornamento firmware.
È che ho letto decinaia e decinaia di pareri concordi sull’errore di mettere un processore i9 in un computer così sottile. E avessi letto un solo saputello dire Già, mi sono sbagliato, lo spessore non c’entra. Neanche uno.
Gli esperti di raffreddamento della domenica soffrono il caldo estivo più di altri.