Salta fuori che i nuovi MacBook Pro hanno il disco a stato solido più performante di sempre, con prestazioni in scrittura che valgono dieci volte la media del mercato o dei volte quelle del concorrente più vicino.
Una cosa fuori dal mondo. È giocare in un altro campionato.
E chi se ne frega. È un record, è un segno di eccellenza ingegneristica e progettuale. Spariscono sempre in momenti come questo quelli che Apple trascura i Mac. Chissà come fanno, visto che un traguardo del genere, senza pazzesca integrazione hardware/software, è irraggiungibile. Useranno Ssd provenienti da Hogwarts.
Ma è guardare il dito. Se sei in debito tecnico, puoi avere il disco più veloce dell’universo e il debito continua a restare.
La Luna è J.D. Martinez dei Red Sox di Boston. Un battitore che, prima, faticava a trovare il rendimento. Allora ha iniziato ad acquisire con iPad i video delle sue battute in partita e in allenamento, per individuare e correggere i propri difetti.
I compagni di squadra ridacchiavano. Ora hanno smesso: Martinez ha firmato un contratto di 110 milioni di dollari per cinque anni.
Una capacità, lavoro per migliorarla, strumenti per farlo se usati con cervello. Il senso dell’informatica è tutto qui.