Apple sostiene che HomePod diffonde in una stanza sonoro di qualità equivalente ovunque venga piazzato nella stanza; e che la qualità del suono sia uniforme per le persone presenti nella stanza a prescindere da dove si trovino.
FastCompany ha voluto verificare se sia vero e si è rivolta agli specialisti di NTi Audio.
È vero.
Come riesce HomePod in questa magia? Mediante alcuni algoritmi molto sofisticati di elaborazione audio. Mentre riproduce la musica, HomePod registra il comportamento delle onde sonore emesse grazie a sei microfoni posizionati nella parte interna dell’apparecchio. Queste informazioni vanno in pasto agli algoritmi, che regolano l’uscita dei diffusori per rendere il suono uniforme in tutta la stanza.
Un altro microfono posto dentro HomePod ricerca interferenze dovute a pareti o altri oggetti di grandi dimensioni. Se l’unità determina di essere posizionata vicino a un muro, un algoritmo regola la modalità di diffusione dei bassi.
L’articolo cita pienamente a proposito la terza legge di Clarke: ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.