Affascinante spiegazione sul Machine Learning Journal di tutto quello che succede dietro le quinte e dentro il processore quando il microfono capta il segnale Ehi Siri.
Solo due parole, ma occorre una unità dedicata che stia tutto il giorno a controllare se vengono pronunciate, che non si tratti di un falso allarme, nel rispetto della durata della batteria e con la velocità giusta per emulare una normale conversazione: obiettivi impegnativi nel programmare un iPhone, che diventano sfida quando c’è di mezzo un watch con risorse computazionali, a confronto, limitate.
Il commento più pertinente è quello di John Gruber:
Machine Learning Journal è la nuova Apple “aperta” al suo meglio.