Come spesso succede, il mio libriccino su Swift era stato scritto per amore della materia e anche per interesse personale. Non di tipo finanziario: le vendite sono andate bene e ho coperto più che abbondantemente le bollette della luce per un anno, ma è chiaro che se la molla fosse quella, si scriverebbe niente.
Interesse personale di tipo formativo: avevo scritto nell’introduzione – e lo ripeto – che oggi, semplicemente, il tema della programmazione non è ignorabile. Neanche se lavori alle Poste o in un ferramenta. Se sei un ingegnere elettronico probabilmente ti interesserà di più e se sei un sous chef ti interesserà meno; zero, tuttavia, è impossibile. Come con l’inglese. Fatti tutti i distinguo e considerate tutte le situazioni, è impensabile per una persona attiva scantonare da un approccio almeno minimo, the pen is on the table.
Swift era appena arrivato e scrivere un libro di avvicinamento alla materia mi dava l’occasione per avvicinarmici davvero, senza alibi e anzi con il fiato dell’editore sul collo, e così scoprire il nuovo linguaggio per programmare le app.
In trenta mesi Swift è cresciuto in maniera smisurata. Si sono avvicendate tre versioni principali – oggi siamo alla 4, scrivevo sulla 1.2 – e il linguaggio, divenuto open source, si sta sviluppando anche fuori da Apple. In questo blog il tema è stato toccato più volte.
Non ci sarà una nuova edizione su carta, perché se ne è perso il senso. Con quello che è Swift oggi ci vorrebbe un tomo di quattrocento pagine, scritte da un programmatore professionista.
Tuttavia è ancora in circolazione l’edizione online e ho cominciato un giro di correzioni e aggiornamenti. Anche se il sistema per approcciarsi a Swift nel modo più semplice resta Swift Playgrounds, desidero che il mio libriccino resti vivo come modestissima alternativa per cominciare semplicemente e raggiungere quella confidenza minima con la programmazione di cui parlavo.
Per esempio, ho appena effettuato la sostituzione di tutte le istruzioni println
con print
, in accordo al cambio della sintassi deciso con Swift 2.
L’idea è di arrivare tipo a fine mese ad avere una versione ragionevolmente priva di errori e aggiornata rispetto agli sviluppi di Swift. La cosa inciderà in modo tendente a zero sui proventi derivanti dal libro, ma appunto, le ragioni per scrivere sono altre.
Tutto ciò per dire che accetto segnalazioni di errori e inadeguatezze e che farò del mio meglio per arrivare a un ebook all’altezza di una persona che, oggi, priva di nozioni importanti di programmazione, voglia provare ad avvicinarsi a Swift.
Grazie anticipate.