Tra letto e sentito, tre persone in tre giorni che si sono lamentate di Time Machine perché, nel momento del bisogno, il disco ha dato problemi.
Ogni due/tre mesi controllo puntualmente il disco di backup con Utility Disco. L’ho fatto ieri e ci ha messo circa una decina di ore. Significa che, sì, la struttura di Time Machine è complessa; significa anche che è necessario verificare di tanto in tanto il disco. Se è il backup, dobbiamo essere ragionevolmente certi che funzioni alla bisogna; trascurarlo visto che ora non serve è trascurare il disco di backup e ho detto tutto.
Il nuovo filesystem Apfs da questo punto di vista contiene funzioni moderne che nel prossimo futuro renderanno molto più tranquilli i sonni di chi confida nel proprio backup. Intanto, però, i dischi Time Machine continuano a essere in Hfs+ indipendentemente da quello che accade sul disco di sistema. Una volta ogni due/tre mesi raccomando un giro di verifica con Utility Disco.
A dirla tutta, conservo anche tre dischi rigidi che attacco una volta l’anno al Mac e su cui riverso disordinatamente più o meno tutti i documenti presenti nel disco di sistema. In questo modo sono ragionevolmente certo che, se fallisse Time Machine, avrei almeno una copia recuperabile – magari vecchia, ma presente – di tutti o quasi tutti i file. Oggi ho iniziato a copiare disordinatamente cose anche su un quarto disco rigido.
Non dovrebbero servire; a meno che il backup online dei documenti importanti effettuato su Degoo fallisca e servano cose che non si trovano in Dropbox o iCloud Drive.
Sembra un eccesso di backup? Unicuque suum. Per quanto mi riguarda, se domani mi avanza un quinto disco rigido, metto i documenti anche lì.