Succede che Magnetic Media Network, da sempre in prima fila per vendita, supporto e servizi Apple alle aziende, abbia raccolto in decenni di attività una quantità apprezzabile di cimeli Apple e non solo. E pertanto decida di destinare una parte di spazi aziendali a una esposizione permanente di retrotecnologia.
Tutto molto diverso da quello che succede al museo All About Apple di Savona, a eccezione della passione. E direi, oltre che diverso, complementare.
Ho avuto il privilegio di essere stato invitato a una serata di inaugurazione e presentazione della raccolta, presentata e organizzata con l’aiuto del fantastico Stefano Paganini, una delle anime italiane del retrocomputing e una fucina inesauribile di aneddoti, fattoidi, nozioni sconosciute a chiunque altro.
L’evento, per bocca di Damiano Airoldi, Ceo di Magnetic Media Network e fonte energetica primaria di passione e competenza per la nascita della collezione, è stato una sorta di beta pubblica della collezione, che ha bisogno di aggiustamenti e rifiniture ma un domani molto prossimo potrebbe valere una visita per qualsiasi appassionato.
Beta o meno, ci sono pezzi estremamente interessanti a partire – letteralmente – da una Programma 101 Olivetti che è il primo vero esempio di computer da tavolo, metà degli anni sessanta, ed è tutto dire. La P101 campeggiava vicino a Damiano, che maneggiava fiero una unità di memoria come quella usata nella macchina: un lungo cavo conduttore avvolto circolarmente, dove il bit corrisponde a una vibrazione indotta da un campo magnetico. La vibrazione si propaga lungo il cavo e il bit viene memorizzato per tutto il tempo che gli occorre a raggiungere l’altra estremità. Pazzesco.
Damiano è un vero mecenate dei tempi attuali e va ammirato per questa realizzazione, che sono sicuro continuerà a crescere nel tempo per quantità e qualità. E ieri sera, ai nostri occhi, ha fatto bellissima figura.