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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

10 ott 2016

Bug Solution Show

Alcuni mi hanno consigliato di passare a watchOS 3 per risolvere il bug di cui avevo parlato giorni fa.

Beh, il bug parrebbe essersi risolto. Il punto è che lo ha fatto da solo; non ho ancora installato watchOS 3 – il sistema ancora non me lo ha proposto e aspetto sempre che sia lui a farlo – e, anche se non ho condotto verifiche accurate, apparentemente posso di nuovo mandare messaggi via Siri e watch senza problemi.

Sono ovviamente contento (la funzione è comodissima, una delle ragioni primarie di avere watch) e un po’ perplesso, perché appunto il bug se ne è andato da solo e invece vorrei avere avuto l’opportunità almeno di capire che cosa possa essere accaduto.

Non so se un ingegnere del software abbia messo a posto un difetto noto, o se un oscuro file di preferenze all’interno dei miei sistemi sia stato improvvisamente riscritto in maniera corretta, se i sistemi di machine learning su cui poggia Siri si siano accorti di un problema e lo abbiano corretto da soli.

Mi rendo conto che il progresso ci porta sempre più verso situazioni di questo tipo. Software e hardware sono sempre più indipendenti da noi e il vecchio approccio delle mani sotto al cofano diventa sempre meno praticabile. Nel caso di Siri poi la cosa è eclatante: non risiede neanche nei nostri computer.

Sono entusiasta del progresso ma vedo che a volte c’è da pagare un prezzo. Vogliamo un assistente vocale a prezzo di sperare che si risolva da sé i suoi problemi? Personalmente tendo a rispondere di sì, eppure sento che debba essere terreno di riflessione.

(È intanto arrivata la notifica e sto aggiornando a watchOS 3).

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