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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

29 set 2016

Un messaggio di innovazione

Come d’abitudine, per installare iOS 10 ho aspettato il sollecito da parte di iPhone. Sarà anche l’unica installazione a breve termine, perché iPad di terza generazione è rimasto fuori dall’aggiornamento e la sua sostituzione, non essendo necessaria, avverrà più avanti.

Non ho una recensione in mano, solo i primi minuti di utilizzo. Che sono consistiti in una full immersion in Messaggi. (Lo sblocco dello schermo via tasto Home mi ha richiesto un paio di occorrenze per abituarmi; sono abituato).

Sono sorpreso perché un conto è vedere le dimostrazioni, le schermate, gli annunci, un conto è trovarsi l’oggetto sotto le mani.

Se qualcuno pensava che fosse finito il tempo di innovare e che gli aggiornamenti di sistema si riducessero a cosmetica e qualche sistemazione di difetti, ecco che una applicazione viene ribaltata come un calzino e trasformata in una piattaforma di app dentro la piattaforma di app che già è iPhone.

Sembrano gadget, i messaggi finto scritti a mano, le miniapp, il collegamento diretto con la musica presente sull’apparecchio? Non lo sono. Chi comunica come lavoro sa benissimo quanto contano i dettagli e quanto l’atmosfera di un messaggio valga anche più del contenuto vero e proprio. Qui ci sono nuovi linguaggi testualvisivi (o visualtestuali) che è possibile sviluppare per trasmettere una informazione in modo più completo, convincente, avvolgente, anche più ridicolo e spiritoso se ne vale la pena.

Questo lo chiamo un lavoro fatto bene e sono impressionato. Positivamente.

Una sola annotazione generale: su iPhone 5, per ora, la velocità del nuovo sistema è del tutto pari a quella vecchia. Niente rallentamenti o saltelli dell’interfaccia. Però per vedere tutto mi serve ancora del tempo.

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