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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

17 ago 2016

La chiave della bottiglia

Qualcuno si ricorda che all’indomani della sparatoria di San Bernardino l’Fbi chiese ad Apple di creare uno strumento per sbloccare la cifratura degli iPhone e l’azienda si impuntò, spiegando che sarebbe stata indebolita la sicurezza di tutti gli utilizzatori e scatenando infinite discussioni?

Ora arriva la prova del nove: Microsoft, scrive Ars Technica, ha accidentalmente diffuso una chiave universale che consente di aggirare la cifratura di base di alcuni apparecchi, tra i quali le tavolette Surface.

Chiunque sappia usare la chiave può installare sui Surface il sistema operativo che desidera, ma questo è il meno: qualunque malintenzionato tecnicamente esperto può sviluppare attacchi che la sicurezza intrinseca del’apparecchio non è in grado di arrestare.

La chiave doveva restare custodita e impenetrabile; purtroppo un errore umano l’ha lasciata installata dentro alcuni sistemi messi sul mercato e la cosa è passata sotto silenzio per pochissimo tempo prima di venire a galla. Non è questione di volere o non volere, o di intenzioni buone o cattive: se la chiave esiste, prima o poi non sarà più segreta. Figuriamoci se comincia a girare per commissariati e aule di tribunale.

La cosa interessante è che Microsoft ha già fatto uscire tre aggiornamenti di sistema a seguito della faccenda e tutti con esito parziale. Sfuggito il genio dalla bottiglia, sembra impossibile farlo rientrare del tutto.

Ancora più interessante, Microsoft ha la chiave di sblocco che Apple si è rifiutata di creare aprendo così il contenzioso con la polizia federale americana. Chissà se ne ha altre, magari riguardanti Windows desktop. Chissà se sono segrete abbastanza o ci sarà un altro errore umano. Chi vuole si fidi, eh? Nessun problema per me. Io sto con quelli che la chiave non la creano.

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