Quando si vede un articolo con un accenno di originalità, nella povertà generale dei contenuti che si vede fuori da Facebook (al cui interno è peggio), pare di respirare una boccata di ossigeno.
Il titolo è watch è solo un segnaposto e la tesi è interessante. Perfino l’ambientazione, che suggerisce l’utilità di un apparecchio che consenta di tenere le mani libere. Ho sempre sostenuto che la ragione d’essere di watch è lasciare iPhone in tasca e il concetto non è dissimile.
Più suggestivo – e più interessante – è il tema di fondo (capire che watch ti lascia tenere iPhone in tasca è banalotto): watch attuale occupa lo spazio e svolge le prove generali in attesa di qualche suo successore che veramente si affermerà come piattaforma. Perché, come Apple ha mostrato in modo mirabile con iPhone e iPad, la genialità consiste non solo nel concepire l’apparecchio, ma anche nel lanciarlo quando le tecnologie e le tecniche necessarie si trovano esattamente nel momento giusto.
È il perché esistevano tavolette ben prima di iPad, per esempio, solo che erano troppo grosse e scomode per avere successo. La tecnologia non era ancora pronta. Lo stesso concetto potrbbe valere per Newton, assai in anticipo sui tempi e per questo di vita commerciale breve.
Il giusto watch sarà quello, conclude Cio, su cui contare in barca al largo ed è una bella idea. Più modestamente devo dire che in auto, o anche solo in cucina con le mani occupate, anche quello attuale non è malaccio.
[L’amico Akko sta lanciando l’idea di un iperlibro sul mondo Apple che superi i tomi tradizionali sui sistemi operativi per risultare davvero utile a chi lo legge e che resti aggiornato assieme alla tecnologia di cui parla. Sta cercando popolarità e attraverso questa finanziamenti. Chi volesse contribuire in qualsiasi modo, farebbe cosa più che buona.]