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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

29 mar 2016

Da cosa nasce cosa

Già detto di come la privacy su certi computer Windows sia carne di porco per come è trattata dai produttori hardware, va dato atto a Microsoft di adoperarsi per tutelarla lato software.

Va dato atto?

Mentre le cronache si sono nutrite per settimane del rifiuto di Apple di creare una versione di iOS su misura per l’Fbi, Microsoft ha messo a punto una versione di Windows 10 su misura per il governo cinese.

Visto l’atteggiamento della Cina sui diritti umani e sul rispetto delle libertà individuali, viene da chiedersi se le affermazioni di Microsoft valgano anche per questa eccezione.

Viene da chiedersi anche se sia un’eccezione. Windows è software proprietario e nessuno può vedere come è fatto dentro. È la prima volta che succede o l’ennesima? Se è la prima, sarà l’unica?

Una preoccupazione dopo l’altra, il quadro si fa tetro. Windows sta sul novanta percento dei computer desktop (e fortunatamente sugli altri è tutt’altra musica). Sappiamo che sono a rischio privacy e sappiamo che Microsoft è disposta a creare versioni di Windows modificate in base ai requisiti delle autorità.

Se, dopo i computer insicuri e il software su richiesta statale, il rapporto tra Microsoft e amministrazioni pubbliche uscisse dai confini etici appropriati, la catena sarebbe veramente preoccupante.

Ecco il precedente.

La Corte di Cassazione della Romania ha condannato a due anni di reclusione l’ex ministro delle telecomunicazioni Gabriel Sandu per riciclaggio, abuso d’ufficio e corruzione in relazione alla concessione di licenze software Microsoft per le scuole.

Sandu, che aveva tre compari, ha incassato tre milioni di euro in mazzette – e ne aveva chiesti altri 1,3 milioni – per favorire l’adozione di software Microsoft.

Gli inquirenti hanno fatto sapere che Microsoft non è coinvolta nel caso. Ovviamente.

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