Adesso che Swift è linguaggio libero cui tutti possono partecipare, ecco che qualcuno lo ha interpretato come parco giochi dove provare a imporre il proprio capriccio.
Eloquente è a questo proposito la pagina delle richieste di modifica che vengono frequentemente declinate.
A occhio, le richieste si dividono in idee su cui dovrebbe lavorare (molto) qualcun altro, proposte che non migliorano alcunché e vengono formulate per il gusto di farlo e infine semplici intenzioni di snaturare il linguaggio e farne qualcosa di diverso da quello per cui è nato.
Volendo, questo è anche il bello del software libero: davvero ognuno ha la possibilità di portare il proprio contributo. Diverso, certo, dal dire che vale tutto come su un muro dove ogni graffitaro può lasciare il proprio scarabocchio.
Anche un progetto open source può procedere verso risultati veri solo se c’è qualcuno in grado di compiere scelte e prendere decisioni. Che non sono perché no, ma hanno un motivo preciso e concreto.