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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

8 dic 2015

Il servizio da dodici

Scenario: fuori è freddo e buio. Gli altri dormono, ciondolano a tavola dopo un pranzo troppo lungo, oppure guardano intontiti uno di quei film da vacanza, replicati ogni anno da vent’anni su tutti i canali. A guardare bene si potrebbe anche intravedere un fiocco di neve transitare davanti alla finestra.

Quest’anno accenderò NetHack, che è stato aggiornato dopo dodici anni di attesa giungendo alla versione 3.6.0.

L’aggiornamento è in gran parte sotto il cofano, per eliminare le parti più polverose del codice e preparare il terreno alle migliorie future. I fan di Terry Pratchett potranno trovare nel gioco numerose citazioni dei suoi lavori, specialmente da Discworld.

NetHack è uno di quei bizzarri roguelike dove tutto è disegnato con caratteri alfanumerici e viene lasciato all’immaginazione. Non tutti apprezzano il genere e lo posso capire (anch’io, avessi tempo, riattiverei l’abbonamento a World of Warcraft). Però l’anno scorso di questi tempi si chiedevano su Linux Voice se non fosse il miglior gioco di sempre. Risposta variabile, ma domanda legittima.

Se poi per l’Epifania si è ancora contagiati, e il gioco è ben lungi dall’essere stato vinto, eh, capita. Sarà il momento dei propositi del nuovo anno, in un senso o nell’altro.

(Per iPad c’è iNwtHack2, per ora fermo alla precedente versione 3.4.3. Oppure, se il Mac è raggiungibile, una qualunque connessione Ssh permetterà di giocare la versione aggiornata via Terminale. Io uso Prompt 2).

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