I bei tempi dell’inizio di App Store. C’erano i difensori dei diritti totali globali che predicavano il jailbreak di iOS per avere la libertà di installare tutto quello che volevano, contro l’oppressione totalitaria di Apple.
È passato qualche anno e l’altro giorno hanno sottratto quattrocento gigabyte di dati a Hacking Team, società milanese che vende (vendeva, mi sa) strumenti di intercettazione e malware vari a governi, anche di Paesi canaglia, e altre istituzioni.
In quei quattrocento gigabyte c’è completamente di tutto e di più e la rete sta scoppiando di divulgazione di tutto il materiale (tutto, poi, boh; non li ho scaricati). Mi permetto di rimandare chi volesse saperne di più all’ articolo di Andrea Ghirardini su Apogeonline.
Ai difensori dei diritti e della frittura totale globale, quelli che la macchina l’ho comprata e posso farci quello che voglio, dedico questo tweet.
Hacking Team's inability to develop iOS malware for non-jailbroken iPhones likely explains why FBI director Comey is foaming at the mouth.
— Christopher Soghoian (@csoghoian) July 6, 2015
E chiedo: sicuri sicuri sicuri di non avere malware di Hacking Team installato a bordo? E come fate, a essere sicuri? È una bella libertà fare quello che si vuole, a patto di avere le competenze. O finisce che a fare quello che volevano, erano altri.
(Mi scuso per la pubblicazione irregolare di questo periodo; tornerà regolare tra qualche giorno, una volta terminata la tempesta perfetta di lavoro, famiglia e viaggi.)