Supponiamo che io sia rimasto colpito dalla paranoia che l’Angariante della Privacy proietta sui cookie e voglia approfondire il discorso, magari analizzando il codice del mio browser (si presuppone un minimo livello di competenza) per capire come si comporta.
Nel caso di Safari è semplice: lo scarico. È semplice anche Chrome. Firefox è marginalmente più macchinoso. Però serve solo un pizzico di buona volontà.
Se volessi fare lo stesso per Internet Explorer, dovrei viaggiare fino a Bruxelles ed essere un politico di rango: così potrei entrare nella struttura apposita appena aperta dove chi ha il potere decide per le persone comuni e può vedere anche il codice di Explorer, proibito alla plebe.
Il bello è che la struttura Microsoft, costruita per ingraziarsi la politica europea, si chiama Transparency Center.