La Bbc ha pubblicato un servizio su certe miniere di stagno in Indonesia pericolose e malsane, dove lavorano bambini in condizioni inconcepibili e da cui si estrae metallo per innumerevoli prodotti tra cui elettrodomestici, e computer da tasca.
Naturalmente il servizio è uscito puntando il dito verso Apple. La quale si è dichiarata in una email profondamente offesa, aggiungendo che poche altre aziende lavorano con la stessa intensità per migliorare le condizioni di lavoro lungo tutta la catena delle forniture. Nello specifico:
Apple ha due scelte: assicurarsi che tutti i propri fornitori comprino stagno da fonderie non indonesiane, probabilmente la cosa più facile per schermarsi dalle critiche. Ma sarebbe la strada più pigra e codarda, perché farebbe niente per migliorare la situazione dei lavoratori indonesiani o l’ambiente, dal momento che Apple consuma una minima frazione dello stagno ivi prodotto. Abbiamo scelto la seconda strada, restare coinvolti e provare ad agevolare una soluzione collettiva.
I salvatori del mondo che invocano i boicottaggi o si inventano prodotti ecologici o etici potrebbero, per cominciare, consultare la pagina Responsabilità dei fornitori e poi confrontarla con quelle di altre aziende. Se esistono.
E poi porsi qualche domanda sulla catena delle responsabilità. Rispetto ai bambini indonesiani che lavorano in miniera, che cosa fanno i genitori o i tutori, la polizia indonesiana, il governo indonesiano, le aziende indonesiane.
Qualcuno crede che boicottando quello stagno i bambini si metteranno a correre per i prati a catturare farfalle. Sono gli utopisti, a cui frega niente dei bambini e interessa solo la propria Idea. I più pericolosi.