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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

25 set 2014

Dipende da chi cerchi

Non sono esperto di orologi. Come per i cellulari, ne portavo uno da due soldi giusto per sapere l’ora. Ho smesso di portarlo quando mi sono reso conto che passavo le giornate di lavoro davanti a un computer, sul quale vedevo l’ora in ogni momento.

Non sono neanche esperto di computer da polso. Ancora non esistono. O meglio è uscito qualcosa, ma appare evidente che – Apple o meno – lo smartwatch che sia tanto smart quanto watch lo dobbiamo ancora vedere.

Di conseguenza sono rimasto sbigottito nel leggere l’ articolo di Jon Bell, redatto prima degli annunci Apple. In questo passaggio:

Per anni, apparecchi come Pebble sono stati progettati con una sagoma quadrata o rettangolare. Di recente abbiamo visto circolare smartwatch circolari, ma l’apparecchio con le recensioni migliori, Moto 360, non riusciva a riempire l’intera superficie circolare. La gente lo chiama Moto 270. Ho letto una dichiarazione di uno che lavora nel team del 360, secondo il quale riempire l’intera circonferenza è un compito ingegneristicamente impegnativo.

Non so che successo avranno o non avranno gli Apple Watch. Di certo potrei scommettere qualsiasi cifra sul fatto che mai uscirebbero con una parte di schermo vuota. E se fossero stati circolari, gli ingegneri a Cupertino avrebbero provato magari a spostare l’asse terrestre, pur di riempirli. Se Apple merita una fama, è esattamente quella di lavorare per rendere facili le sfide difficili e reclutare le persone migliori a questo scopo. Certo, poi magari costa un po’ di più. Ma lo schermo è pieno.

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