Affascinante quanto difficile da seguire nei dettagli tecnici la descrizione della microarchitettura dei processori dentro iPhone 5s e iPad Air, preparata mirabilmente da AnandTech.
Per i non tecnici, un paio di note rapide. La prima è che la microarchitettura precedente aveva il nome in codice Swift, svelto. Questa invece si chiama Cyclone e non c’è bisogno di tradurre. Anandtech mette in chiaro che i nomi in codice corrispondono anche a un salto di qualità nelle prestazioni, che le app neanche hanno iniziato a sfruttare pienamente.
La seconda è la chiusa dell’articolo.
Esaminare Cyclone rende molto chiara una cosa: la concorrenza dei produttori di processori ultramobile non ha mirato abbastanza in alto. Mi chiedo che cosa accadrà al prossimo giro.
Ricordarsene, quando si scatena la discussione sull’Android che costa meno.