Due generi che vivono benissimo insieme, a patto di saperli distinguere.
Le chiacchiere su iPhone 6, orologi, televisori e quant’altro appartengono al secondo.
Per il primo può fare scuola Douglas Adams, come testimonia l’ultimo post che ha affisso sul proprio forum prima di salutare tutti e partire alla volta della galassia più irraggiungibile:
Volevo aspettare fino all’estate, ma non ce l’ho fatta e l’ho installato settimana scorsa. Ci vuole un pochino ad abituarsi, le vecchie abitudini sono difficili da cambiare e molto del software disponibile è in versione provvisoria.
Ma…
Penso che sia brillante. Me ne sono completamente innamorato. E la promessa di quello che arriverà una volta che la gente inizi a programmare in Cocoa è fantastica…
Era il 26 aprile 2001 e Douglas Adams parlava di Mac OS X. Come scrittore di fantascienza aveva più idee in un secondo che tutti i siti di rumors messi insieme in un semestre e sapeva capire il futuro invece che intortare la gente con le favole. Lui le favole le metteva nei libri ed erano anche straordinari.