Ogni giorno la mamma dei programmi per scrivere resta incinta e sarebbe ingeneroso scrivere che sono fessi; certo quella ricerca della semplicità a tutti i costi semplifica anche il lavoro del programmatore, che così se la cava alla svelta.
Una bella eccezione a questa tendenza sembra essere Calca, 2,69 euro per iOS e 4,49 euro per Mac.
Oltre alla compatibilità Markdown, che oramai vantano anche le radiosveglie, Calca fa una cosa diversa: accetta espressioni numeriche. Mica però come i word processor dei bei tempi, le quattro operazioni e via andare: accetta variabili, funzioni, equazioni, matrici, logica e quant’altro.
Il sito è ricco di esempi che chiariscono perfettamente la situazione. Calca si situa nella nicchia – che suppongo ampia – dove il supporto di Markdown permette di elaborare risultati in modo proibito finora a un programma per scrivere e presentarli come un foglio di calcolo si blocca per rigidità intrinseca.
Non ho ancora proceduto all’acquisto in assenza di due informazioni fondamentali: se esista la sincronizzazione via iCloud (o almeno Dropbox) e se Calca tratti i numeri casuali, perché lancio montagne di dadi. In caso di risposta positiva – soprattutto al secondo punto – farò spazio a Calca sul mio desktop.