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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

6 lug 2013

La scuola dell'obbligo

Ipotizziamo per un momento che io abbia una qualche fama di rapper. Tre giorni prima che esca il mio nuovo album, lo concedo in anteprima a chi volesse scaricarne i brani tramite una app.

Al momento di installarsi, la app chiede le seguenti autorizzazioni:

  • modificare e cancellare contenuti sul telefono
  • disabilitare a volontà lo standby del telefono e sapere che altre app sono in funzione
  • conoscere la posizione geografica
  • accesso pieno alla connessione Internet
  • sapere con chi stiamo parlando al telefono
  • partire automaticamente all’accensione del telefono
  • tentare di accedere a spazi di memoria protetti contro la scrittura
  • controllare la funzione di vibrazione del telefono
  • sapere che account sono attivi sul telefono

E poi è naturalmente obbligatorio registrarsi con un account Facebook o Twitter.

Questo ecosistema Apple sta veramente esagerando con le sue smanie di controllo.

No, un momento: è la app del rapper Jay Z, per apparecchi Samsung.

Dove tutto costa meno e si impara a comportarsi come si deve. Come zerbini ansiosi di ricevere sedici canzoni campionate a qualità appena decente.

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