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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

24 gen 2011

Ogni cosa al suo posto

Vorrei averlo scritto. Posso citarlo però.

Come persona di marketing, so che la gente valuta i prodotti nei fatti ma decide di comprarli in base a che cosa sente. I prodotti Apple tengono viva nelle persone una sorta di folle speranza. È la speranza della modernità: che nuove idee possano renderci migliori. Parte del genio di Apple è offrire queste idee in un modo che festeggia l’umanità e le cose che ci rendono umani (come il piacere che si prova ascoltando una dietro l’altra due canzoni che mai avremmo messo insieme, grazie a iPod in modalità casuale, una cosa possibile perché Apple ha capito che sarebbe stato grande poter portare sempre con sé tutta la propria musica).

Poi c’è questo: Apple raggiunge la grandezza senza scusarsi. Quote di mercato e profitti sono importanti solo come conseguenze. Non sono il primo scopo, che è raggiungere l’insanely great, il follemente grande. Come se fossero alla ricerca di un Graal (il professor Jones disse al figlio Indiana: la ricerca del Graal è la ricerca del Divino che sta in tutti noi).

Sì, è solo metallo, plastica, silicio. Sì, Apple incassa un sacco di denaro. Ma queste due osservazioni mancano completamente il punto riguardo ad Apple. È questione di ispirazione, speranza e di prendere in mano il futuro e il posto che vi avrà l’umanità.

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