Eccellente articolo di Daniel Eran Dilger su AppleInsider, dedicato alla dismissione dei server Xserve di Apple.
Certo, è un inglese, ma ci sono due grafici pantagruelici da divorare per ricchezza e stile di informazione. Il link vale la pena anche solo per guardare le figure.
I più pazienti leggeranno una analisi molto ragionata e condivisibile sui perché della fine di Xserve (facile: vendeva poco o niente) ma soprattutto sul perché della nascita. Per Apple all’inizio degli anni Duemila era essenziale recuperare credibilità sulla linea Mac e questo passava anche da una buona offerta di server a supporto dello sviluppo di Mac OS X. Con il tempo queste ragioni sono venute a mancare, visto lo straordinario sviluppo di Mac (che ogni mese vende più di quattro volte oggi quello che vendeva nel 2002), l’esplosione di iOS e naturalmente il primo avvento dei servizi cloud come MobileMe, che tra l’altro non è pilotato da software Apple bensì Solaris.
Il terzo livello di lettura è più che altro quello del ragionamento in risposta a chi vede ogni notizia riguardante l’ecosistema Mac come un segno della perdita di interesse di Apple verso i computer, visto che i telefoni vendono a palate (certo: se il primo è molto più saporito del secondo, perché non mangiare solo quello invece di perseguire una alimentazione completa?).
Per i profeti di sventura, Xserve dismesso è la prova che Apple non ha più interesse nel Mac. Sbagliato: è già successo nel 1998, quando Apple ha dismesso i suoi WorkGroup Server. Da allora la vendita di Mac non ha fatto che crescere a livelli superiori rispetto alla media del mercato. Se questo è perdere interesse, speriamo che ne perdano ancora.