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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

24 ott 2010

Mele marce

Macity ha deciso di informare che Melinda Gates, moglie di Bill, in una intervista al New York Times del 22 ottobre ha dichiarato di tenere fuori dalla porta di casa i prodotti Apple.

Un notizione. Stretta attualità.

Così scriveva il Los Angeles Times il 2 marzo 2009, un anno e mezzo fa:

Ci sono poche cose proibite a casa nostra, ha dichiarato Melinda Gates, ma iPod e iPhone sono due cose che non prendiamo per i nostri figli.

Così Macity descrive la situazione:

«Signora Gates - insiste la Solomon - lei ha un iPod». «No - è la risposta sintetica di Melinda Gates - ho uno Zune». «E quindi non ha neppure un iPad», incalza la giornalista del New York Times. «Ovviamente no», risponde altrettanto ovviamente la risoluta Melinda.

Questo è il testo vero:

Lei ha un iPod, che è prodotto da Apple? No, ho uno Zune.

Ha un iPad? Naturalmente no.

La giornalista insiste, poi incalza, intanto Melinda fa la risoluta. È tutto inventato.

Il formato è quello di una pratica giornalistica usuale: l’intervista via email, o al telefono, o via fax. Tanto che l’articolo non aggiunge alcuna descrizione di colore o di ambiente, proprio perché l’intervista non si è materialmente svolta in alcun luogo.

Roba riciclata e insaporita per coprire l’odore di marcio. Chi mangerebbe in un ristorante dove servono roba del genere?

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