Word 2011 per Mac usa il motore di font open source Freetype, impiegato da tempo anche da Apple in Mac OS X e iOS.
Ma Apple da dieci anni offre in versione open source l’infrastruttura del proprio sistema operativo e promuove progetti open source di rilevanza assoluta come WebKit, dal quale nasce Safari.
Microsoft oggi dichiara di amare il software open source, quello realizzato dalla libera comunità dei programmatori, che chiunque può scaricare e migliorare a patto che renda disponibili nella stessa misura i miglioramenti apportati. Jean Paoli, direttore generale del team strategico Microsoft sull’interoperabilità, ha dichiarato che l’azienda ha capito il proprio errore. Sì, perché nel 2001 Steve Ballmer, oggi amministratore delegato di Microsoft, ha definito l’open source cancro della proprietà intellettuale e non si è mai rimangiato neanche una virgola
E ora un po’ di storia recente.
Ad aprile, Microsoft ha annunciato di raccogliere royalty da Htc. Microsoft incassa denaro per ogni cellulare venduto da Htc… con software Android, promosso da Google e open source. L’alternativa, per Htc, era andare in tribunale, accusata da Microsoft di violazione di brevetti.
A febbraio, Amazon ha stretto un accordo con Microsoft e le ha pagato una somma non rivelata. In cambio, Microsoft non contesterà legalmente certo software open source impiegato dentro i lettori di e-book Kindle e che violerebbe brevetti Microsoft non specificati.
A novembre 2009 Microsoft ha pubblicato dentro Windows 7 una utility che faceva uso di software aperto, senza rispettare i termini della licenza. L’“errore” è stato corretto solo dopo che il mondo ha iniziato a discuterne su Interet.
Sempre nel 2009 TomTom ha concluso una battaglia legale accettando di pagare soldi a Microsoft che accusava l’azienda dei navigatori da auto di violazione di brevetti. Relativi a sistemi di gestione file open source.
Nel 2008 Bill Gates spiegava che le licenze open source assicurano che nessuno possa apportare miglioramenti al software.
Nel 2007 Microsoft ha cercato di intimidire la comunità del software libero affermando che Linux e altro software open source violano 235 brevetti di proprietà Microsoft, senza specificare quali. Molto più efficiente, essere generici: così, se hai ambizioni di realizzazione di software, non sai mai se Microsoft ti verrà a cercare o meno.
La cosa divertente è che l’articolo originale dove è comparsa l’affermazione di Ballmer, Linux è un cancro che si attacca nel senso della proprietà intellettuale a tutto ciò che tocca, è stato cancellato dal sito del Chicago Sun-Times. Un caso, certamente. L’elenco delle affermazioni fondamentali di Ballmer è però rimasto su Lwn.net.
Per riassumere: quando l’open source fa comodo, Microsoft lo usa. Quando fa comodo agli altri, Microsoft minaccia causa. Un amore bifronte.