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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

22 mag 2010

Fascino e morale

Incredibile la vicenda dell’appassionato che, memore dei tempi dell’Apple ][, compra un Apple //e al mercato delle pulci e ci realizza sopra un client per Twitter. Le situazioni dove il vecchio secolo incontra quello nuovo sono sempre affascinanti.

Le parti che mi hanno colpito di più sono quelle del collegamento a un computer moderno tramite un cavo fatto in casa (i dati di Twitter arrivano all’Apple //e dal Pc), la riscrittura di un bootloader di 50 byte in linguaggio macchina, il ricordo delle risoluzioni di Apple II: 40 x 40 pixel a sedici colori oppure 280 x 192 pixel a sei colori, con conseguente scrittura di un programma che trasforma gli avatar di Twitter nelle due modalità.

Al termine di tutto l’articolo si trova anche un video che mostra l’accrocchio in funzione. Complimenti veri: date sufficienti cognizioni tecniche, nulla è impossibile.

La morale sta in un paragrafo che traduco qui sotto.

Quanto venne presentato l’Apple //e, ricordo di avere pensato che fosse un abominio. Il mio Apple ][ originale comprendeva lo schema elettrico completo e la documentazione su come programmarlo. Apple //e era il primo computer di Apple che non conteneva istruzioni su come programmarlo. C’era abbastanza software commerciale disponibile e, come i computer attuali, faceva cose utili senza che il proprietario lo dovesse necessariamente programmare. A quindici anni lo consideravo un cambiamento in peggio e nella mia mente Apple //e era un computer di minor valore.

Per quanto programmare o scriptare sia appassionante – e ne sono sostenitore accanito – più il progresso avanza, più l’uso normale del computer si allontana dalla programmazione, per semplificarsi. Quando sento rimpiangere i bei tempi andati di HyperCard o del Basic penso che basterebbe rimpiangere abbastanza in là per ritrovarci tutti, nel 2010, con computer dove bisogna scriversi un bootloader in linguaggio macchina, con risoluzione 40 x 40 a sedici colori. Affascinante e fantastico, ma no, grazie: preferisco il mio schermo 1.920 x 1.200 con colore a 32 bit e la possibilità, se voglio, di scrivere irb nel Terminale e accendere l’interprete Ruby.

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