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5 mag 2010

Fare un libro sulla musica

Ho terminato di leggere Fare musica con il Mac dell’amico Giuliano. Ci ho messo tanto perché l’ho proprio letto (la gente che scrive recensioni dà una sfogliata, scorre il sommario, legge la quarta di copertina e poi scrive. C’è gente che neanche apre il libro e copia la quarta di copertina). Letto dalla prima all’ultima pagina, con attenzione financo eccessiva, perché la mia attenzione al mondo della musica è tangenziale e non ho realmente bisogno di tutto il sapere che Giuliano ha riversato in queste pagine.

Un sacco di gente invece ce l’ha. Credono che fare musica significhi attaccarsi a un amplificatore e schitarrare, o che, come certi cattivi fotografi che scattano spazzatura perché tanto poi c’è Photoshop, si possa produrre qualunque cosa perché tanto poi c’è la postproduzione.

No, Giuliano è un musicista vero. Pardon, un vero tecnico del suono. Ripardon, tutt’e due. Come accade raramente, ha nelle mani la poesia e la tecnica insieme. Come accade rarissimamente, è riuscito a trasferire tutto questo nel suo libro.

Che prima spiega il Mac ai musicisti e poi spiega a chi usa Mac la musica, o meglio il fare musica. Ci sono tutti i dettagli tecnici, tutti i numeri da conoscere, tutti i segreti per fare le cose bene, tutti i prodotti cui fare mente locale. Se manca qualcosa, non me ne sono accorto e probabilmente se ne accorgerebbe solo gente già brava a sufficienza da non avere bisogno del libro. A occhio, pochi, pochissimi. C’è anche un autoritratto dell’autore, à la Hitchcock, che compariva sempre in tutti i suoi film per qualche fotogramma.

Auguro a Giuliano di vendere poche copie. Ogni mese. Con… ritmo regolare. Fino a che non diventa un classico e gli impongono di scrivere la seconda edizione, giusto per aggiornare i prodotti hardware e software e perfezionare qualcosina.

Mi è già capitato di recensire positivamente un libro e sentirmi dire che per forza, è un tuo amico. Spiacente: con gli amici sono più severo che con gli estranei. Il peggior servizio che potrei rendere loro è fare il tappetino e andare di piaggeria. Così la gente compra libri mediocri, loro fanno brutta figura e io divento inaffidabile. Agli scettici consiglio piuttosto l’iscrizione a Musimac, comunità in cui Giuliano è molto attivo. Così toccano con mano.

Per fare musica con il Mac questo libro è, a dire poco, necessario. Colma splendidamente il divario tra strumentistica musicale e strumentistica informatica, con tutto il contorno di acustica, accorgimenti pratici e suggerimenti concreti. Ed è anche scritto in italiano.

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