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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

18 mar 2010

La scomparsa del filesystem

Ho chiacchierato su Macworld cartaceo di marzo di fuga dal Finder e scrivevo questo.

Ho conosciuto centinaia di persone assennate che organizzano il loro Mac con la canonica diligenza del Buon Padre di Famiglia.
Dispongono cartelle, file, icone come in un salotto perbene, “in ordine”. Un ordine benefico per la mente, che fa sentire di avere il controllo della situazione grazie alla straordinaria metafora della scrivania, a portata di tutti a partire da Macintosh, anno 1984.
Solo che è trascorso un quarto di secolo e la complessità del sistema si è moltiplicata per mille, numero di file compreso. L’ordine resta benefico per la mente ma non procura più vantaggi pratici.
Per fortuna Apple ha creato tecnologie che portano direttamente al cuore del problema – i file che servono – sfiorando il Finder e niente più.

Sei settimane dopo averlo scritto, leggo su Nimble Design quanto segue. Riporto i paragrafi fondamentali e raccomando la lettura integrale.

Con iPhone OS Apple sta piantando un proiettile nella testa di una longeva convenzione di cui la maggior parte delle persone potrebbe fare a meno. […]

Anni fa mi sono stufato di offrire supporto informatico ai miei parenti e gli ho fatto un’offerta: se avessero comprato un Mac, li avrei supportati 24/7 senza lamentarmi. […] Adesso la gran parte di loro usa Mac e le richieste di supporto sono passate da molte in un mese a molte in un anno. […]

Siccome ora i miei parenti possono davvero usare il computer invece che stare a riavviarlo, posso osservare meglio come lo usano. Ho visto che nessuno di loro sa come usare il filesystem.

Sfortunatamente per la persona media, il filesystem è così complicato che tutto quanto esula dalla Scrivania e dalla cartella Documenti appare come un labirinto che molto probabilmente cela trappole e minotauri. […]

Uno dei concetti che colpiscono maggiormente dell’estetica giapponese è la focalizzazione sullo spazio negativo. I concetti di ma e wabi-sabi considerano tanto ciò che viene aggiunto quanto ciò che viene levato. […]

Apple sta facendo qualcosa di inusitato con iPhone OS. Essenzialmente sta omettendo funzioni che la gente una volta dava per scontate in un tipico computer. E una delle omissioni più grosse è il filesystem. In iPhone OS, il concetto di file è essenzialmente sparito, sostituito da applicazioni e la roba che esse producono.

Il risultato finale è che le persone normali sono più felici con i loro computer e i tecnomani sono irritati dal fatto che Apple ha instupidito il computer. I tecnomani, quando criticano iPad per non sostituire un vero computer, lamentano la mancanza di un filesystem. Beh, così sia.

Spero che gli apparecchi come iPad e iPhone contribuiranno al disuso del filesystem visivo. La sua morte, negli apparecchi per il consumatore, faciliterà la vita di quanti vogliono semplicemente ottenere risultati senza dover pensare al computer.

Il Finder è un’interfaccia grafica al filesystem. Ed ecco che il concetto è lo stesso. La metafora della scrivania ha fatto grandi cose per tutti noi, ma sta per arrivare a fine vita.

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