Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

16 mar 2010

Il Nuovo Mondo

Negli uffici di Panic, software house che produce programmi Mac come Transmit, Unison e Coda, compare questo tabellone elettronico, in realtà una pagina web moderna mostrata su un monitor professionale appeso a un muro.

Gli istogrammi in alto mostrano la quantità di mail di supporto da smaltire in funzione dei giorni trascorsi (quando tutto è a zero compare una bottiglia di champagne… e ne stappano una).

Sotto appare lo stato dei progetti.

Sotto ancora si vedono eventuali conteggi alla rovescia importanti, per esempio quello di iPad.

I tre riquadri inferiori riguardano la variazione quotidiana del fatturato (sinistra), il calendario interno di Panic (destra) e, al centro, la situazione degli autobus! Così chi torna a casa con i mezzi pubblici si può regolare.

Le ultime due righe sono dedicate al Twitter dei dipendenti e a quello dei clienti (chi tweeta un messaggio @Panic lo fa apparire lì).

Niente fantascienza; tecnologia a disposizione di qualunque programmatore al mondo e hardware liberamente acquistabile su Internet. Tutto WebKit e neanche una riga di Flash o altre sconcezze. I più acuti possono distinguere un bug tipografico dovuto al browser.

Panic dice che il progetto è stato realizzato in tre settimane, senza rubare spazio allo sviluppo dei prodotti (cioè nel tempo libero).

In parte si sono ispirati a una pagina analoga, però pubblica, di Cultured Code, in cui ogni progetto è stato trattato come un volo aereo.

Non sappiamo se a Cultured Code abbia portato benefici. Sempre in Panic scrivono che il supporto ora funziona molto meglio. Nei commenti, tra il serio e il faceto, appaiono diverse autoproposte di impiego. Si suppone anche che avere gli orari degli autobus a disposizione sia una mano santa. L’azienda degli autobus locale mette a disposizione di chiunque una interfaccia di programmazione pubblica.

Così funziona nell’Oregon. Il Nuovo Mondo è anche quello del lavoro e delle infrastrutture. Parlane al tuo capo. E all’azienda degli autobus.

Commenta