Quickloox

Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

14 mar 2010

Più lo ami più lo odi

Non ho mai sollecitato il mio account MobileMe come in questi giorni. Su iDisk stanno transitando diversi gigabyte di video diretti a un cliente e nel contempo, essendosi aggiunto un nipote alla lista, si sono moltiplicate le gallery fotografiche.

Ho capito che la copia di file pesanti centinaia di megabyte o gigabyte è affidabile, a patto di accettare il compromesso e tenere sul disco fisso una copia locale di iDisk. Molto spesso una copia via Finder da disco locale a iDisk si blocca sul più bello. Invece la sincronizzazione tra iDisk locale e iDisk virtuale è ineccepibile e trasparente. Copiare i file su iDisk locale è ovviamente quasi istantaneo; vado avanti a lavorare e intanto la sincronizzazione mi garantisce che tutto arriverà online senza problemi. Il tempo necessario mi sembra anche minore, ma non oso metterci la firma. Forse lo percepisco minore visto che la copia avviene mentre me ne disinteresso.

Allestire una gallery è uno spasso, veloce e semplice, basta iPhoto. Ci sono anche funzioni ottime per la privacy e la collaborazione. C’è ancora però qualche inciampo nella gestione e nel corretto funzionamento.

La gallery del nipotino è accessibile solo via password, che è stata comunicata agli aventi diritto. I quali possono arricchirla con loro foto caricandole da browser oppure via posta, a un indirizzo apposito. Disgraziatamente però queste due funzioni sono tutto tranne che affidabili. Non sono ancora riuscito a vedere portato a termine un aggiornamento da browser. Con la posta ci sono riuscito una volta su due e non è il massimo.

Inoltre è possibile gestire la gallery con una password diversa da quella usata per la cartella Public di iDisk. La gestione però non è semplicissima e, non so ancora se per colpa mia, nell’impostare la password per la gallery è stata disabilitata quella per Public. Avrei capito se quest’ultima fosse rimasta spalancata a chiunque; invece rimaneva bloccata all’accesso esterno, ma chi doveva non poteva accedere neanche con la password buona.

Nel trovare sempre poco equilibrate le critiche rivolte all’uso base di MobileMe, che è una bellezza, rilevo invece che un uso più approfondito non è ancora scorrevole come dovrebbe. Mi riservo di tornare in argomento dopo avere accumulato più dati e più certi. Certo è che la frustrazione deriva non dall’usare MobileMe, bensì dal volerlo usare a fondo. Il che è positivo.

Commenta