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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

20 feb 2010

Non basta il software libero

Gianugo Rabellino, amministratore delegato di Sourcesense, ha concesso un’intervista a Linux Magazine di marzo. Leggo dal loro sito:

INTERVISTA ESCLUSIVA AL CEO DI SOURCESENSE È possibile fare business investendo nell’open source? La testimonianza e i consigli di chi c’è già riuscito

Interessante, no? Il software libero è un’arma formidabile e Sourcesense ha raggiunto risultati ragguardevoli a livello internazionale.

Gianugo è un amico e leggo regolarmente il suo blog. Essendo scritto in inglese, ne traduco la parte fondamentale relativa all’intervista. Non ho sottomano la rivista e quindi il risultato sarà leggermente differente, ma la sostanza è quella.

Chiedono a Gianugo per email da quanto tempo usi Linux e lui risponde Dopo la mia prima Slackware sono passato a Debian (devo ammettere di avere avuto rapporti occasionali con Ubuntu) e non sono più tornato indietro. Sebbene mi spezzi il cuore ammettere che il mio computer è di fatto un Mac: la vita è troppo breve per stare a configurare un connettore Bluetooth o armeggiare con un videoproiettore.

Poi gli chiedono sempre per posta se Linux sia pronto come sistema operativo desktop per le masse e lui risponde Uso un Mac e guai a chi me lo toglie. Sono stato sempre scettico riguardo a Linux come sistema operativo generico per il desktop.

E adesso, riferisce Gianugo, ecco ciò che appare sulla rivista:

Dopo la mia prima Slackware sono passato a Debian (devo ammettere di avere avuto rapporti occasionali con Ubuntu) e non sono più tornato indietro.

Ho sempre creduto fortemente in Gnu/Linux come sistema operativo server, ma penso che funzioni bene anche come sistema operativo desktop generico.

Ci fossero di mezzo foto, si potrebbe dire che si è un po’ esagerato con Photoshop.

Il software libero è importante (e Mac OS X, amici di Linux Magazine, ha un cuore open source). Non è l’unica libertà a contare, però.

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