Mi chiedono perché ce l’ho così tanto con Flash che è così tanto comodo.
Non ce l’ho con Flash. Ha fatto il suo tempo, semplicemente. Soluzioni come Html5 sono molto più efficienti, performanti e soprattutto standard comune, mentre Flash lo controlla Adobe e male, perché il plugin è poco stabile, inefficiente e anche con qualche baco di sicurezza. E su Mac è scritto peggio che su Windows.
Html5 è vantaggioso da tutti i punti di vista e sì, lo so, tutti i grafici che si sono inventati un mestiere imparando Flash dovranno reinventarselo imparando Html5. Peraltro, un sacco di gente ha dovuto imparare Html quando è arrivato il web; non è morto nessuno. L’aggiornamento professionale fa parte dei rischi e delle opportunità di tutte le professioni.
Ma divago. Il punto fondamentale è che Adobe sostiene Html5, a parole; nei fatti, sta sabotando il processo decisionale del comitato W3C che deve completare la specifica dello standard, sollevando obiezioni formali anonime che impediscono ogni approvazione fino a che non sono state superate. Ma non lo dice.
Meglio, nega con decisione una volta emerso il fatto. Al che uno dei responsabili del W3C risponde ok, forse mi sono sbagliato. Posso preparare la bozza da pubblicare, visto che non ci sono obiezioni formali? E la voce di Adobe, così aggressiva nel negare, svanisce.
Non ce l’ho con Flash. L’azienda che lo produce, però, lavora per ritardare l’arrivo di Html5, che è un progresso generale.
Tradotto: l’interesse di Adobe in questo momento è contrario agli interessi della comunità.
Facendo parte della comunità e non di Adobe, so automaticamente da che parte stare.
E gli mando l’assessore di Roccofritto a cantargliele chiare. Perfino lui, che si è fatto il sito in casa, tiene a scrivere che è privo di flesciate varie.