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Dal mondo Apple all'universo digitale, in visualizzazione rapida dell'ovvio

15 nov 2009

Vicende di quart'ordine

Ci si chiedeva qualche giorno fa il perché delle sassate a Microsoft.

Rileggendo il mio post, vedo che ho inventato due domande su Windows 7, il prodotto, non su Microsoft, l’azienda. Le risposte sono facilmente verificabili in rete e non mi pare di avere distorto alcunché. Anche la dichiarazione di Phil Schiller sul solito Windows è un fatto di cronaca e non una invenzione.

Se vogliamo parlare dell’azienda, c’è un aneddoto interessante dei giorni scorsi.

Premessa: Apple crea una certa quantità di software libero, a disposizione della comunità per essere scaricato, installato, migliorato. Il grande dono del software libero è che chi lo migliora poi deve condividere i miglioramenti con tutti; le cose buone che Apple fa su WebKit vanno a beneficio di Google che scrive Chrome, di Linux con Konqueror, dell’ultimo dei programmatori che vuole scrivere un browser e cerca un motore già pronto. Chi vuole software libero con lo zampino di Apple va su Mac OS Forge oppure sulla pagina Open Source del sito Apple e fa man bassa. Vuoi il cuore di Mac OS X? Prendi e scarichi, gratis.

Adesso vediamo il percorso con cui Microsoft ha creato nei giorni scorsi una utility open source. Mica il cuore di un sistema operativo; una utility.

Prima di tutto si crea l’utility Windows 7 Usb/Dvd Download Tool, che serve a facilitare l’installazione di Windows 7 su netbook dotati di Windows Xp. L’utility viene distribuita chiusa e proprietaria, con licenza di uso di Microsoft.

Poi un programmatore indipendente scopre pezzi di codice open source, scritto da altri che non sono Microsoft, dentro l’utility. Niente di male, in sé; basterebbe pubblicare l’utility come open source, che appunto consente di beneficiare del buon lavoro altrui. Microsoft invece pubblica l’utility con la propria licenza chi-tocca-muore. Niente di male in sé (è una normale licenza come quelle di qualsiasi altra software house), se il software fosse effettivamente proprietario e non contenesse codice libero.

La notizia si diffonde e Microsoft ritira il software, per verificare. E poi annuncia: è vero, dentro il software c’è codice libero, ma non abbiamo fatto apposta. Lo abbiamo dato da realizzare all’esterno e poi non abbiamo controllato bene. Settimana prossima lo ripubblichiamo come open source e poi staremo più attenti.

Se il software fosse stato pubblicato subito in modo libero, nessuno avrebbe avuto problemi. L’utility è gratis, quindi il peggio che gli possa capitare nell’essere open source è che qualcuno la migliori.

Questa sarebbe Microsoft? Non abbiamo fatto apposta, lo abbiamo dato fuori, staremo più attenti… sa di azienda furbetta di quart’ordine. Se la mia resa dell’accaduto sembra esagerata o di parte, non c’è che leggere gli originali.

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